Il design in cucina: innovazione, brevetti e tendenze

Limitare i consumi, migliorare i processi e usare app

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Il design in cucina: innovazione, brevetti e tendenze

Limitare i consumi, migliorare i processi e usare app

Non è più la domotica la parola d’ordine del design applicato alla cucina: i maggiori produttori mondiali di cucine e tecnologia domestica ritornano ai fondamentali, arricchendoli di servizi integrati alla cura personalizzata di ogni componente della famiglia. E’ il trend delle maggiori fiere di settore ed in particolar modo ci è sembrato evidente ad eventi biennali quali FTK – Technology for the Kitchen (35 espositori) ed Eurocucina (128), organizzati da Cosmit per Federlegno all’interno del Salone del Mobile 2014.

 

pr/undercover ha intervistato i maggiori player dell’industria della cucina (da Alpes a Elica, da Electrolux a Miele fino ai grandi gruppi stranieri come BHS, passando per Scavolini&Diesel, Doimo, etc): i loro clienti – non importa se contract o domestici – sono oggi concentrati nella cura. Quindi le migliori performance nella conservazione dei freschi da un lato e la ricerca di stile con un occhio severo al risparmio energetico nella cottura dall’altro.

I corollari di questi bisogni, al centro del 99% dei clienti, divengono quindi l’alta usabilità di nuovi elettrodomestici prestanti e l’integrazione con un mondo di servizi che escono dalla cucina e dal comparto più strettamente food: dalla spesa online, alla gestione degli impianti in assenza, all’assicurazione e all’assistenza medica a portata di click nel computing network integrato agli arredi.

 

Non chiamateli più frigoriferi, si tratta di vere e proprie dispense 2.0. che assicurano fino a 20 giorni di conservazione del cibo, con regolazione di ambiente umido e non a seconda delle piattaforme. E non chiamateli più fuochi ad induzione – il vero ed unico imperativo dei piani cottura oggi - si tratta di device pensanti che, con un tocco, riescono a risolvere la preparazione di una semplice omelette o di piatti elaborati e trasformare qualsiasi principiante in un personaggio da show-cooking televisivo. Arredi che integrano funzionalità bluetooth sono preistoria: oggi i forni e le piastre si trasformano in sparring partner anche nella scelta delle ricette, non solo nel miglioramento della cottura.  
Se ancora si usano le vecchie piastre a gas, anche qui l’attenzione ai consumi è massima. Neff, del gigante tedesco BSH (Bosch and Siemens) ha presentato i piani cottura con Flame Control che hanno anche il DualWork, bruciatore a doppia corona tipico delle cucine industriali anche per piani domestici (che arrivano fino a 90 cm). Il Flame Control è una tecnologia in grado di riaccendere la fiamma automaticamente in caso di spegnimento accidentale. Ogni bruciatore è controllato elettronicamente in modo da misurare il calore residuo. Se l’ergonomia è importante (Neff ha le maniglie dei forni a scomparsa), è nell’induzione che si raggiungono livelli tecnologici ancora più performanti: il piano FlexInduction permette di cucinare con più padelle e pentole su tutta l’area di cottura che si riscalda esattamente dove deve, cioè sotto ciascuna delle pentole posizionate. Per il fresco Neff brevetta VitaFresh (due scompartimenti con diversi livelli di umidità: il primo a 95% per verdura e frutta, il secondo al 50% per carne e pesce), per la cottura al forno propone il brevetto VarioSteam, che permette di dosare livelli di vapore e loro intensità. Oltre ad essere uno strumento utile per riscaldare il cibo cotto il giorno prima, è indicato per personalizzare la cottura a livelli estremamente alti e così sperimentare livelli di servizio professionale anche nell’ambito domestico.

 

E’ Cast di Patricia Urquiola per Beko (Gruppo Arçelik, per la prima volta a FTK) ad aggiudicarsi il Red Dot Design Award 2014, con un forno ad incasso molto ampio dotato di schermo lcd per avere istruzioni di cottura e preparazione, corredato di 13 funzioni e soprattutto cinque piani di cottura.

 

Tra i tanti brevetti visti in anteprima mondiale, c’è anche un curioso rivestimento, invece, a fare capolino in diversi stand (anche al Salone Bagno e, in città, al Fuorisalone): si tratta del Dekton della Cosentino (che presenta anche Silestone, entrambi marchi registrati). L’azienda alle porte di Venezia ha creato una superficie ultracompatta ottenuta da una miscela di materiali grezzi normalmente utilizzati per produrre vetro, porcellana e superfici in quarzo. Si può ottenere anche in grandi lastre (fino a 320x114 cm) ed è generato da una tecnologia esclusiva di ultracompattazione (TSP): il risultato è un materiale che non si fessura, non è poroso, non è debole, è totalmente resistente alle abrasioni e ha un ridottissimo assorbimento dell’acqua, eccellente stabilità cromatica e dimensionale. E’ adatto anche ad usi esterni non temendo macchie o gelo, graffi. Ovviamente non teme il fuoco e ha una palette discreta di colori su tre collezioni: sei per la Solid, cinque per la Tech, due per la Natural (travertino e marmo bianco venato).

 

Miele, l’azienda tedesca che in Italia si trova alle porte di Bolzano, presenta una nuova linea di elettrodomestici (Generazione 6000), che si contraddistinguono grazie a particolari brevetti (molti saranno disponibili sul mercato ad ottobre 2014): ad esempio di serie è l’elettronica con comandi touch e, nel caso del forno DGC 6600 XXL (volume 68 litri), il sistema SensorTronic Touch: display TFT ad alta risoluzione. Ed è importante anche il PerfectClean, speciale finitura della superficie con proprietà anti-aderenti eccezionali. Tutti i modelli di alta gamma permettono di salvare le impostazioni di cucina abituali (My Miele) e quindi non doverle impostare tutte le volte. Con la lavastoviglie della stessa serie, 6000, la maniglia scompare e l’elettrodomestico si apre…bussando due volte alla porta (grazie al brevettato Knock2open) e si chiude automaticamente. Ovviamente sono tutti di classe A+++ o A++.  Miele presenta anche molte novità nel settore cappe, come la nuova a scomparsa che dialoga con il piano cottura tramite chiavetta usb e si regola da sola per prevenire fumi e vapori.

 

E’ Irinox, dinamica realtà di Treviso, a offrire più di una soluzione per abbattitori di temperatura e sottovuoto, non solo per cucine pro: Freddy e Zero. Freddy ha dieci funzioni (da -35° a + 80°) e permette quindi tutto quel che serve in cucina, accanto al raffreddamento e all’abbattimento rapido di temperatura: dalla lievitazione, alla rigenerazione programmata ad esempio. Si adatta a qualsiasi tipo di ambiente ed ha anche una versione incasso di 60x60cm.  Zero, unico ad offrire un ciclo di vuoto al 99.9%, mette sotto vuoto sia solidi che liquidi (utilizzando dai sacchetti ai vasi Bormioli passando per le bottiglie), disponibile nella versione da 45 e 60 cm di altezza.

 

Mk presenta un’isola di pietra (vuoto-pieno) e un sistema monomaterico (ardesia ed eucalipto) per una cucina di rigore formale e purezza assoluti: una vasca centrale ed un sistema di armadi a scomparsa con sistema push-pull per tornare alla cucina come spazio architettonico. Nel modello di punta, Mk045, è celato anche un piccolo giardino d’inverno con illuminazione artificiale per far crescere le piante. Mk crede alla domotica ed integra – è l’unico brand ad aver questo plus - negli elettrodomestici un sistema di switch tra fonti alternative e fonti fossili di energia (a seconda della disponibilità delle prime). Il suo software di controllo è ancora old style: viaggia su filo e non wifi per evitare intrusioni indesiderate.

E’ Snaidero, grazie alla sua Fondazione (la Rino Snaidero Scientific Foundation) a introdurre una novità nel mondo dei servizi alla persona che si chiama Touch Kitchen. “Non chiamatela domotica, per favore” precisa il direttore, Felice Pietro Fanizza – lo stand gigantesco di Snaidero a Eurocucina è per metà dedicato alla ricerca applicata che la fondazione esegue sul campo ed a largo spettro. In collaborazione con note aziende (dalla grande distribuzione, alle assicurazioni, al primo soccorso), Snaidero integra un modulo di programmazione in cucina che si prende cura di ogni esigenza quotidiana dalla A alla Z: dal fare la spesa quando le provviste scarseggiano, a consultare l’agenda ed integrarla alle più comuni funzionalità domestiche fino a chiamare un dottore o uno specialista, oltre che – ovviamente – tenere sotto controllo consumi ed apparati. L’applicativo è semplice e soprattutto immediato: oltre a dialogare con i più comuni organizer (ad esempio l’agenda di gmail), ha un’interfaccia semplice ed intuitiva poiché nasce da una importante ricerca che la fondazione ha finanziato (e che era inizialmente originata per il mondo dell’handicap e per le esigenze della terza età). Tra i modelli presentati, Snaidero spazia in stili, finiture e materiali: Ola25 (con Pininfarina Design) parla di futuro mentre Frame (di Massimo Iosa Ghini) è classica e Code (di Michele Marcon) ha il sapore dei fiordi e delle cucine industriali.

Elica, uno dei leader (italiani nel mondo) nel panorama delle cappe, presenta un nuovo diffusore di aromi a freddo dotati di capsule neutralizza odori basate su fragranze naturali: si tratta di Marie. E’ una naturale evoluzione del brand, come afferma Fabrizio Bigatti, innovation manager dell’azienda marchigiana, fondata nel 1970, quotata nel 2006 (produce oltre 19.000 pezzi l’anno). A Eurocucina peraltro l’azienda presenta un nuovo logo e payoff (you are what you breathe/Aria Nuova), che parafrasa Celine: siamo l’aria che respiriamo.

 

Unica nota dolente, anche nell’outdoor che va per la maggiore nelle proposte viste (e destinate soprattutto ad EMEA e Nord America): nessun grande player si dedica allo sviluppo di elettrodomestici o impianti in grado di sfruttare energie da fonti rinnovabili (se si eccettua una nota azienda di elettrodomestici che sfrutta il calore generato dal frigo per riscaldare l’acqua necessaria alla lavastoviglie, già presentato in forma di prototipo due anni fa fuori la Fiera). Negli showroom milanesi abbiamo invece visto un progetto molto piccolo in scala ma funzionante: il woodgas stove. E’ un fornello che si azione con un tronco di legno bruciato al suo interno che crea un gas da combustione (syngas o biogas) capace di alimentare una fiamma stabile, dall’ autonomia notevole. Come ci ha spiegato il suo inventore (Bertus Fridael), si tratta di un fornello totalmente privo di C02, ha un facile approvvigionamento di materie prime, spesso gratuite (se si pensa agli stralci da giardino o a tutti i rifiuti compostabili) è possibile usare ogni tipo di legno (anche se alcuni hanno maggiore potere comburente) e conserva il fascino del barbecue anche se è più controllato. Prodotto artigianalmente, il woodgas stove è in due versioni: a un fornello o a cinque, per uso industriale ed entrambe possono essere ordinate sia in metallo che in acciaio.

 

Altre tre tendenze (classico/deco, playful/colori pastello, retro/industrial) sono state espresse, in modo originale e coerente, da altri grandi marchi italiani ed europei, puoi scriverci per saperne di più.