Cosa succede in undici musei veneziani: svelato il calendario 2013

32 grandi mostre, di cui 10 sul contemporaneo (e tre grandi collezioni: Correr, Panza, Acacia)

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Cosa succede in undici musei veneziani: svelato il calendario 2013

32 grandi mostre, di cui 10 sul contemporaneo (e tre grandi collezioni: Correr, Panza, Acacia)

Stellare patrimonio, stellare calendario: la Fondazione Musei Civici di Venezia, ha presentato in un’affollata conferenza stampa il calendario di mostre 2013 nelle sue 11 sedi (Palazzo Ducale; Correr; Ca’Rezzonico; Museo Fortuny; Ca’ Pesaro; Palazzo Mocenigo; Museo del Vetro, Murano; Museo del Merletto, Burano; Museo di Storia Naturale; Casa Goldoni, a cui si aggiunge il Vega Stock per il restauro e cinque grandi biblioteche specialistiche). Si tratta di 32 grandi mostre, di cui dieci dedicate al contemporaneo in occasione dell’anno della Biennale Arte.

Il vero trait d’union del programma è il continuo dialogo tra restauro (per citarne solo uno, a Palazzo Ducale riapre la Chiesetta e anche la terrazza sovrastante) e risistemazione non solo architettonica di alcune, strategiche sedi (si pensi a Ca’ Pesaro, a Palazzo Mocenigo, al Museo di Storia Naturale) ma delle collezioni stesse che vengono riconfigurate e ripresentate in costante confronto di stili e di epoche con le mostre temporanee.

Un crono-programma che, letto mese per mese, senza considerare il genere degli eventi proposti, offre un ritmo incessante di grande qualità. Senza considerare i proseguimenti, sono cinque le mostre che inaugurano solo a febbraio (tra cui Mirco Marchelli al Fortuny; la deliziosa Wunderkammer al Correr che mette in scena tesori nascosti della collezione; un focus sul patè de verre e su un artista sconosciuto ai più, Almaric Walter, esponente dell’ Art Noveau, al Museo del Vetro curato da due collezionisti).

A Marzo la grande mostra Manet. Ritorno a Venezia apre nuovi spazi di visita e di visioni a Palazzo Ducale: l’esibizione, organizzata insieme al museo parigino d’Orsay, rilegge e riscopre il rapporto dell’artista non solo con Venezia ma in particolare con il Palazzo stesso. L’Olympia di Manet (è la prima volta che lascia la Francia) viene messa in relazione espositiva con La Venere di Urbino di Tiziano, altro incredibile prestito messo in opera con gli Uffizi (Firenze).

Ca’ Pesaro e Palazzo Mocenigo offriranno i maggiori cambiamenti: il primo regala Colloqui, un setting completamente nuovo della collezione (firmato da Daniela Ferretti) che viene presentato in occasione di Nel Segno di Ileana Sonnenbend (il 1 giugno) che inaugura sempre negli spazi della galleria d’arte moderna che deve diventare il punto di snodo del contemporaneo secondo il responsabile dell’Ufficio Mostre (e direttore di Museo Fortuny), Ferretti, che afferma che Ca’ Pesaro può essere competitivo e lavorare anche a cospetto di grandi partner internazionali – come Pinault e Prada – che possono contare su ben altre volumetrie ed impianti.

Un gran colpo messo a segno dalla Fondazione è sicuramente l’essersi assicurata il prestito a lungo termine della collezione Sonnenbend, orfana del Madre (azzardiamo l’ipotesi che il curatore veneziano Mario Codognato, ex capo curatore del museo napoletano, che firma una mostra sul vetro e i grandi artisti visivi a Le Stanze Del Vetro all’Isola di San Giorgio da Aprile prossimo, sia stato tra i registi dell’operazione).

Germano Celant invece, porta la Fondazione Vedova a lavorare su due importanti sedi (Ca’ Rezzonico ed il Correr) con Discovering Vedova, che inaugura il prossimo 18 maggio.

Un significativo percorso, curato dalla gallerista Caterina Tognon, mischia arte dal sapore funzionale, sempre a Ca’ Rezzonico, in mezzo alle persistenze e agli arredi del Museo del Settecento Veneziano: tra gli artisti anche Flavio Favelli, A Very Light Art è sicuramente una mostra da non perdere, come The Panza Collection a Ca’ Pesaro nel mese di ottobre.
E’ Tàpies. Lo sguardo dell’artista che Daniela Ferretti propone al Fortuny dal 1 giugno prossimo: dopo aver conosciuto personalmente l’artista (morto da poco) e aver indagato sulla relazione tra il collezionista ed il creativo, proporrà un’operazione di sicuro altrettanto esemplare dal punto di vista culturale come quella già proposta su Fortuny e Wagner, dove pure un grande lavoro di Tàpies è in mostra.  

Al Museo di Storia Naturale nuove sale dedicate alla Laguna di Venezia, restaurate con un finanziamento Europeo e anche arte contemporanea in Bestiario Contemporaneo (dalla collezione ACACIA); per gli appassionati del genere anche una mostra sulla fotografia subacquea. 
Palazzo Mocenigo, insieme al restauro, porta una grande novità: una sala dedicata ai profumi che si inaugura il 1 giugno (mentre una successiva mostra, Di Forme e di Stili, il prossimo 30 ottobre).  


La Fondazione copre epoche e settori culturali vastissimi, sia grazie ai grandi patrimoni detenuti od ereditati che grazie alle imponenti opere di restauro che si accompagnano anno dopo anno alla programmazione delle mostre temporanee (anche con cospicui capitali privati che vengono da sponsor e da illuminati Comitati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia).


Stupisce una sola mancanza: quel passo breve da colmare tra arti applicate e design contemporaneo, soprattutto alla luce delle grandi collezioni detenute da quasi tutti i musei e dalla assoluta astringenza del secondo in rapporto al territorio e ai distretti produttivi ancora qui in essere. In conferenza l’abbiamo chiesto e ci è stato assicurato che è uno dei temi dibattuti anche se al momento, in questa programmazione, non ha ancora trovato posto.



Troviamo timidi, talvolta scarni, i tentativi attuati al Museo Del Vetro in presenza di un così forte competitor come Le Stanze del Vetro (da Murano, oggi, a oltre sei mesi rispondono alla grande mostra di Scarpa ospitata a San Giorgio con una retrospettiva sul design del vetro di Seguso in arrivo dal 18 maggio: tuttavia il museo di Murano dovrebbe ripensare innanzitutto l’illuminazione e le teche); non pervenuti quelli di Palazzo Mocenigo e del Museo del Merletto; assai interessanti e di grande potenziale pensiamo le collezioni di Correr – e la mostra Wunderkammer che inaugura il prossimo 23 febbraio: è un utile banco di prova  per instaurare, a nostro avviso, un dialogo con la produttività contemporanea ed i protagonisti del territorio.


La Fondazione Musei Civici – le cui collezioni storiche sono gratuite per i nati ed i residenti nel Comune di Venezia - ha editato un piccolo pamphlet a distribuzione gratuita che racconta, in Italiano ed Inglese, tutto il 2013 nei suoi musei. Vi consigliamo di tenerlo sempre a portata di mano!