Reset!, un network ed Atlante open source in 9 volumi per ridisegnare la cultura ed i media EU

99 organizzazioni culturali e media indipendenti in 28 paesi federati e portavoce della diversità

sezione: clients

04-06-2024
categorie: Corporate, Non profit,

» archivio clients

Reset!, un network ed Atlante open source in 9 volumi per ridisegnare la cultura ed i media EU

99 organizzazioni culturali e media indipendenti in 28 paesi federati e portavoce della diversità

Reset!, il network indipendente europeo avviato da Arty Farty a Lione nel 2022, riunisce ad oggi 99 organizzazioni culturali e media indipendenti in 28 paesi europei che si fanno portavoce della diversità e del pluralismo in Europa. 
 

Il network amplifica la visibilità dei singoli aderenti: producer teatrali e musicali, agenzie creative, piccoli editori, festival ecosostenibili, agenzie letterarie e artistiche, sale da concerto, radio indipendenti, webzine di musica e cultura, associazioni culturali, comuni di medie e grandi dimensioni, fondazioni e molto altro, dislocati in un territorio anche più vasto dell’Europa a 27: dalla Georgia all’Armenia al Portogallo, dalla Norvegia alla Grecia, con la creazione di reti professionali ed una serie di iniziative tra cui workshop, un palinsesto sulle reti social, assemblee e produzioni congiunte a cui hanno lavorato 110 professionisti.
 

Al network si aggiunge una innovativa raccolta editoriale mai messa insieme prima: un atlante open source (gratuito, in lingua inglese) diviso in due parti per un totale di 9 volumi - i primi 8 sono una testimonianza editoriale senza precedenti dello stato attuale dell'indipendenza culturale in Europa e il nono, appena presentato, è un concentrato di ‘advocacy’ che fornisce ai policy makers strumenti reali ed applicabili per migliorare l'ecosistema culturale europeo con particolare attenzione ai paesi dell’area orientale e di nuovo inserimento nel Mercato Unico. Ogni proposta è stata costruita in collaborazione con altri attori europei, siano essi istituzioni pubbliche, come la Città di Lione, altre reti europee come LiveDMA, esperti come Framasoft, o specifici membri di Reset! interessati dalla proposta.
 

Il network si propone di evidenziare le difficoltà e le specifiche esigenze dell’indipendenza culturale di oggi, che non è né sotto il controllo delle autorità pubbliche, né affiliata a grandi gruppi privati. 

Lavorare insieme per ridisegnare (reset) il panorama culturale e mediatico in Europa è il principale obiettivo di Reset!. Nel suo secondo anno di vita, Reset! e i suoi membri intendono dichiarare l’esigenza comune di promuovere e sostenere i loro valori condivisi come pluralismo, diversità, equità e sostenibilità in vista delle prossime Elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.
 

L’approccio sperimentale e innovativo delle organizzazioni culturali indipendenti, adattato alle abitudini delle prossime generazioni, è il migliore per far fronte alle grandi sfide del nostro tempo: dalle questioni ecologiche all’equità, passando per l’inclusione, la decentralizzazione tecnologica, i diritti del lavoro, la riconnessione territoriale e altro, in particolare per colmare il divario generazionale delle politiche culturali pubbliche. E la cultura è la grande assente dal dibattito per le prossime elezioni europee.
 

La rete apartitica Reset! ritiene fondamentale resistere alla continua tendenza alla concentrazione in atto in Europa in ambito culturale, musicale, editoriale e mediatico, che, insieme alla crescente mercificazione della creatività e dell’arte, mette seriamente a rischio l’esistenza e la sopravvivenza della cultura indipendente, nonché la libertà creativa, la diversità artistica, il pluralismo di opinione e, più in generale, la crescita ed il consolidamento di storie e voci alternative, sia a livello nazionale che internazionale, dentro e fuori ogni confine. La libertà può essere sperimentata ed esercitata solo se risorse e opportunità sono equamente accessibili, non dipendenti dal controllo esterno, dall’influenza e dalla coercizione esercitate dai poteri pubblici autocratici e dai gruppi privati monopolistici e tentacolari. 
 

L’Europa è a una svolta in un momento infausto in cui la guerra è riapparsa sul continente, gli attori mediatici e culturali indipendenti subiscono, ora più che mai, svariate minacce, dalla scomparsa alla repressione alla presa di potere, insieme alla continua concentrazione economica del loro settore. 
 

Nonostante il loro indebolimento, queste organizzazioni sono comunque ben equipaggiate per rispondere alle tensioni a cui sta facendo fronte l’Europa, sviluppando continuamente nuovi approcci e racconti per muoversi nell’attuale complessa congiuntura di interessi economici e politici, nonché tra le pericolose dinamiche di potere.
 

A pochi giorni dalle elezioni europee, le organizzazioni culturali indipendenti e membri dei media di Reset!, intendono lanciare un avvertimento sui pericoli che sta affrontando il nostro settore e offrire il nostro contributo alla riscrittura di un nuovo manifesto culturale, sociale e democratico. 
 

Arty Farty di Lione, l’associazione che coordina la rete Reset!: ‘Invitiamo tutti coloro che condividono la nostra visione di un panorama mediatico e culturale europeo equo a unirsi a noi e contribuire a trasformare queste richieste in azioni concrete. 
 

Noi, gli indipendenti, formiamo un ecosistema il cui lavoro è essenziale per la crescita di qualsiasi iniziativa creativa nei territori che rappresentiamo sul continente europeo e oltre. Incarniamo uno scenario culturale e mediatico radicato nelle comunità impegnate, rivolto ai giovani e socialmente consapevole. Crediamo in una visione e in un know-how che sono fondamentali per il futuro della nostra cultura. Crediamo nella cooperazione europea e mondiale, nella capacità di intessere relazioni e di aprirsi a ciò che è nuovo, sconosciuto, diverso, altro. Per noi, la co-costruzione intersettoriale è la chiave per il futuro del nostro lavoro. 
 

In vista delle elezioni parlamentari europee, ci impegneremo per influenzare il modo in cui vengono concepite le politiche pubbliche nell’ambito dell’Unione Europea. In particolare, incoraggeremo la riallocazione delle risorse finanziarie mediante una distribuzione più equilibrata verso casi di emergenza sociale, politica e ambientale. 
 

‘Oltre a lanciare l’allarme sullo stato e la mercificazione della cultura nell’Europa a 27, vogliamo riunire tutti coloro che ambiscono a ridefinire il significato essenziale di indipendenza culturale e mediatica, il modo in cui i settori interagiscono e si relazionano con le autorità pubbliche e il settore privato. Possiamo offrire un contributo importante nel riunire i cittadini attorno a una visione alternativa di cultura dove l’indipendenza ha un ruolo centrale; creare un senso di comunità attraverso iniziative creative e influenzare le politiche pubbliche nell’ottica di una maggiore consapevolezza sociale. 
 

Crediamo che facendo sentire le nostre voci all’unisono e iniziando a sostenere queste elezioni possiamo elaborare un nuovo atto fondativo di un nuovo paradigma europeo per la cultura, i media e l’arte che sia equo e inclusivo per tutti, sia dentro che fuori i confini dell’Europa, senza dimenticare le generazioni future’, affermano dalla rete Reset!’
 

Principali partecipanti (in grassetto i membri italiani del network, consulta il sito per verificare le ultime adesioni): 20ft Radio — Ukraine ∙ Act Right — France ∙ Alter Ego (X) — France ∙ Ankali — Czech Republic ∙ Are We Europe — Netherlands ∙ Art Quarter Budapest — Hungary ∙ Arty Farty — France ∙ Arty Farty Brussels — Belgium ∙ Auróra — Hungary ∙ Babel International — France ∙ Bandswith — Belgium ∙ BASIS Vinschgau Venosta — Italy  BAZAAR — France ∙ Bi:pole — France ∙ Bijat — Kosovo ∙ Black Artist Database — UK ∙ Borshch magazine — Germany ∙ C/o pop — Germany ∙ Cameltown — Belgium ∙ Canal 180 — Portugal ∙ City of Brussels — Belgium ∙ City of Lyon — France ∙ Come Play With Me — UK ∙ Consentis — France ∙ Cultivamos Cultura — Portugal ∙ Culture Next — France ∙ De Structura — Estonia ∙ DE/MO — Netherlands ∙ Drugstore — Serbia ∙ Dublin Digital Radio — Ireland ∙ EBB Music — Netherlands ∙ Eho Animato — Serbia ∙ Electropark Festival — Italy  Elevate Festival — Austria ∙ Fairly — France ∙ Femnoise — Spain ∙ Flumi — Spain ∙ Fonoteka Elektrika — Bulgaria ∙ Fundación Uxío Novoneyra — Spain ∙ Garp Sessions — Turkiye ∙ Girls* to the Front — Poland ∙ Ground Control — France ∙ hely[i] — Hungary ∙ InFiné — France ∙ Inkonst Cultural Centre — Sweden ∙ Insomnia — Norway ∙ Intonal Festival — Sweden ∙ ISBN books+gallery — Hungary ∙ Kajet — Romania ∙ L’Observatoire des Politiques Culturelles — France ∙ La forêt électrique — France ∙ Laboratorium — North Macedonia ∙ La Vallée — Belgium ∙ Lahmacun Radio — Hungary ∙ Lazy Women — Hungary ∙ Le Guess Who? — Netherlands ∙ Les garages numériques — Belgium ∙ Magma — Belgium ∙ minimal.lt — Lithuania ∙ mital-U — Switzerland ∙ MMN — Hungary ∙ Motsion — Czech Republic ∙ Mutant Radio — Georgia ∙ MUTEK ES — Spain ∙ Nêga Filmes — Portugal ∙ Noods Radio — UK ∙ Oramics — Poland ∙ PAIKKA — Hungary ∙ Palanga Street Radio — Lithuania ∙ Parallel 62 — Spain ∙ Parsec — Italy  Pigeon Team — Portugal ∙ Pioche! Magazine — France ∙ PIP — Netherlands ∙ Pixelache — Finland ∙ Radio Quantica — Portugal ∙ Radio Plato — Lithuania ∙ Radio Sofa — France ∙ Réflexivité(s) — France ∙ Resonance FM — UK ∙ Reworks — Greece ∙ Robida — Italy  Rocknrolla Producciones — Spain ∙ Seanaps — Germany ∙ Sister Midnight — UK ∙ Skala Magazine — North Macedonia ∙ Sounds Queer — Austria ∙ Soundwall — Italy  Sphere radio — Germany ∙ Stichting Trasformatorio — Netherlands ∙ TAC, Temporary Art Centre — Netherlands ∙ T+U — Hungary ∙ Tempest of Noise — Belgium Threes productions Italy The Art of Social Change Podcast — France ∙ The Shift Project — France ∙ Tropisme — France ∙ Unsound — Poland ∙ Vinylbox Napoli — Italy  Whisper Not Agency — Spain

Per leggere e scaricare l’Altlante:

https://reset-network.eu/atlas-independent-culture-media/