Riapre Palazzo Mocenigo, museo tessile e del costume con una nuova ala dedicata al profumo

Venezia: una partnership vincente pubblico/privato

sezione: news

29-10-2013
categorie: Design, Architettura, Arte, Corporate, Moda, Slow Words,

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Riapre Palazzo Mocenigo, museo tessile e del costume con una nuova ala dedicata al profumo

Venezia: una partnership vincente pubblico/privato

Circa due anni di progettazione, nove mesi di esecuzione, 20 ambienti restaurati e una nuova sezione (la prima del genere in Italia) dedicata alle fragranze ed al profumo (con una speciale collezione che nel 2014 sarà tutta a Venezia, la tedesca Storp): ecco, in sintesi i numeri della risistemazione di Palazzo Mocenigo presentato in pompa magna da tutto lo stato maggiore dei Musei Civici Veneziani (in ritardo solo l’assessore alla Cultura del Comune, ente che sovraintende i Musei Civici, Angela Vettese).

Gremita la sala conferenze sistemata sotto al Portego (entrata nobile e luogo delle feste del palazzo settecentesco), al cui restauro ha contribuito la fondazione capitanata da Franca Coin, il Museo della Moda e del Costume  si apre di nuovo con rinnovate speranze (“ed annessa libreria di seimila volumi che, nel lungo periodo di restauro,  ha continuato a servire il suo pubblico tranne che per soli sei giorni di chiusura” confida il direttore Scarcina). Spesso considerato la “cenerentola”, insieme a Murano, delle cospicue entità culturali della Fondazione Musei Civici (“Siamo e viviamo in pareggio di bilancio non usando un centesimo di soldi da Regione e Stato, afferma il presidente Walter Harstarich”), Palazzo Mocenigo riaperto testimonia anche un esempio, rarissimo e virtuoso, di partnership pubblico-privato.

La nuova sezione del Profumo ha visto all’opera la famiglia Vidal (presenti in conferenza il padre Massimo ed i figli Marco - più direttamente coinvolto nella realizzazione del museo del profumo e impegnato nell’apertura di oltre 100 punti vendita all’estero e in Italia - e Lorenzo). Impresa familiare che esporta l’83% del prodotto (profumi e fragranze, saponi), la Mavive SPA ha finanziato con 400.000 euro di investimenti diretti il restauro (e la realizzazione della nuova sezione che vivrà per sei anni con possibile rinnovo) ma non ha ancora quantificato le ingenti spese a corredo di quest’operazione. Dalla sala 13 inizia il nuovo percorso dedicato al profumo: strumenti multimediali ed un video (in tre lingue in successione) sulla storia veneziana del profumo (realizzato dalla league dei profumieri e cosmetici italiani) si interfacciano con un Tiepolo (autoritratto). La Sala 14 ricostruisce quasi il laboratorio del profumiere (in veneziano Muschiere) ed è arricchita di mortai, bottiglie ed alambicchi (questi ultimi di Murano), miscelatori e distillatori. Oggi, come ha riportato il capostipite della Mavive, ci sono aziende come L’Oreal, che fatturano (in tempi di magra) anche 80 miliardi di euro: la cosmetica ed in generale la cura per la persona sono un’economia importante ed è giusto dedicarsi al proprio territorio per restituire qualcosa di quel che il territorio ha dato in termini di lancio e creatività, ispirazione e storia.

La Sala 15 è ancora dedicata alle materie prime e alle tecniche di produzione del profumo e qui iniziano a trovare posto i preziosi materiali della collezione Storp, generosamente mostrati nella sala successiva (oltre 3000 flaconi e contenitori rari per profumo che percorrono 6000 anni di storia). La Sala 17 forse è la più spettacolare: un grande tavolo e 24 contenitori con tutte le essenze classificate per elementi compositivi (ovviamente da odorare uno per uno). Tra la sala 18 e 19 trionfa l’Organo del Profumiere che contiene oltre 200 olii essenziali. Completano la risistemazione, le porcellane cinesi provenienti dal Tesoro della Scuola Grande di San Rocco e numerosi dipinti ed arredi provenienti da altri musei civici, tra cui Correr.


Ogni sala di Ca’ Mocenigo è rinata, senza grossi mezzi ma con molta scenografia: i costumi ospitati nella nuova sistemazione (suggestive le sale con le proposte maschili, dalla toga alle divise cinquecentesche fino ai più sfarzosi costumi settecenteschi), saranno spesso variati ed accanto ad essi nuove proposte di mostre temporanee non mancheranno, assicura la direttrice Squarcina.

Marco Vidal ha affermato che questa partnership concorre al premio Federculture e che l’azienda si appresta a ristrutturare una farmacia storica, appartenente a privati, in San Fantin (diventerà uno dei 4 nuovi negozi veneziani, solo per la parte lignea hanno investito 100.000 euro in restauri). Sin da subito la famiglia Vidal, profumieri veneziani da generazioni, ha identificato come partner esclusivo la Fondazione Musei Civici e, negli anni di gestazione del progetto, quando finalmente la definizione delle destinazioni dei vari palazzi ha avuto compimento (ad esempio Ca’ Pesaro e Ca’ Corner, quest’ultimo andato a Prada), si è partiti a pensare a Ca’ Mocenigo, divenuto realtà con il piccolo ma straordinario museo del profumo, il 29 ottobre 2013.