Zero mi intervista per il primo Zero Design Festival

sezione: blog


categorie: Design, Corporate, Slow Words,

» archivio blog

Zero mi intervista per il primo Zero Design Festival

Qualìficati
Diana Marrone, giornalista, ex poeta, ms wolf risolvi problemi, pr e producer con la mia pr/undercover press officers&event designers.

Sedi
Milano dal 2002, Napoli dal 2005. E da maggio 2012 anche a Venezia (il mio sogno da sempre).

Scegli: Dentro o Fuorisalone?
Dipende dalla collezione e dai suoi mercati primari. Finora ho sempre avuto solo bisogno del Fuorisalone...

Scegli: Scuole italiane, svizzere, olandesi o inglesi?
Sarei di parte perché ho lavorato (e insegnato) per quasi tutte. Scelgo le svizzere perché funzionano meglio. Sarà il latte di malga e la concentrazione che dona l'orizzonte in certi luoghi...

Due cose da non perdere secondo te
La prima mostra del Design Council di Singapore a Milano (sono all'ex carrozzeria di Via Tortona 32 dove esordì anche Maarten Baas); il set di Ricardo Villalobos a Elita, dove val bene finire serata se la tua prima riunione il giorno dopo è almeno alle 8...

Una persona su cui scommettere
L'artista italiano Flavio Favelli. Lo penso da tanti anni, da prima che diventasse così famoso intendo.

Un posto dove fare colazione
Croissant farciti al momento alla Pasticceria San Gregorio (nell'omonima via a Porta Venezia), oppure un tè giapponese al bar dello Straf (di fronte al The Gray, zona Duomo): il menu di essenze è preparato da uno dei migliori negozi di tè in città e Straf lo offre, ottimamente servito, a prezzi super buoni.

Una persona da consultare
Due: la mia vinaia&delikatessen in via Settembrini (Milano) e quella a Venezia alla Bragora: la prima è di destra e la seconda di sinistra. Entrambe fingono di odiare il design. Con la seconda, 70 anni, condivido ogni tanto birra e indie rock al Caffè Do Pozzi accanto all'Arsenale.

Un argomento di cui si parla troppo
Crisi, sono più di quattro anni che ci siamo dentro fino al collo (lo vedo dai nostri minuscoli fatturati) senza dircelo ma ora si parla solo di quello. Perché serve per scappare senza pagare, delocalizzare, fare finta di avere idee che però non si realizzano per colpe altrui...

Uno di cui si dovrebbe parlare
Furniture alimentato a energia solare, ci sto già lavorando.

Come ti prepari al Salone
Sarà l'età (39) ma mi depuro, bevo litri di Lapsang Suchong e lavoro alacremente alle prossime tappe (passando per la Biennale d'Arte di Venezia). Nei ritagli di tempo, preparo la festa per il mio 40mo compleanno.

Il salone tra 10 anni
A Singapore, anche tra meno.

E tra 100?
Avremo consumato tutto, molti di noi sceglieranno di ritornare a vivere nelle tende.

Un oggetto da progettare
Quello che a cui lavoro ora, un arredo pubblico che non privilegia ricchi, poveri, giovani o malati ma la socialità spinta tra tutti i generi di passanti. Stagione dopo stagione.

Un’icona da buttare
Un po' di bold tableware come direbbero gli inglesi. Saranno pure dei best-seller ma non hanno un'impronta ecologica degna dell'emergenza in cui viviamo. Ce ne sono di tutti i brand, impossibile privilegiarne uno.